Tail of the Dragon: un percorso per cuori forti

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Tail of the Dragon: un percorso per cuori forti

Con le sue 318 curve in 11 miglia è considerata una tra le più belle strade motociclistiche degli Stati Uniti. The Tail of the Dragon si sviluppa all’interno delle Great Smoky Mountains e dalla Cherokee National Forest. Un paradiso dunque! Difatti è considerata “la destinazione” da migliaia di appassionati di motociclismo provenienti da ogni angolo del mondo. Curve strette, in contro pendenza e, talvolta, a raggio variabile… The Tail of the Dragon sarà una delle cose più belle che tu abbia mai fatto. Te la senti di fare un giro?

Le curve della Tail of the Dragon: una delizia per le gomme (credits: Facebook Tail of the Dragon)[/caption]

Tail of the Dragon: un percorso per numeri uno

Scopriamo cosa c’è di davvero allettante in questa strada. Anche se la US-129 non è una strada panoramica, percorrere la North Carolina Nantahala National Forest ed il Tennessee Great Smoky Mountains National Park regala emozioni forti. Infatti, i panorami sono mozzafiato: da un lato abbiamo la natura selvaggia della montagna con pareti rocciose e colline, dall’altro uno strapiombo. Luoghi che non mentono sulla vera identità della Coda del Drago: è un’arena motoristica incastonata all’interno di due parchi naturali fantastici.

Non si tratta della solita strada di montagna, non è la solita arrampicata tra tornanti da fare tutta d’un fiato. Il drago è una serie di saliscendi costellati da curve, talvolta in contro pendenza, di varia difficoltà. A rendere ancora più fantastico questo parco giochi motoristico c’è la totale assenza di intersezioni con strade private e strade secondarie. Da quest’anno è anche proibito l’accesso ai camion. Finora the Tail of the Dragon sembra un posto dove gli appassionati possono godersi il loro hobby in sicurezza. Sarà vero?

Tail of the Dragon è sicuramente un posto accessibile a tutti i tipi di motociclisti. In realtà non è particolarmente difficile, tuttavia è necessario rimanere concentrati su quello che si sta facendo. Bisogna tenere bene a mente che si è su strada, quindi non sono ammessi errori. Inoltre, le statistiche parlano chiaro: su questa strada viene registrata in media una morte all’anno.

Anche se il limite di velocità è 30 miglia all’ora e la US-129 è una strada dove è proibito passare, spesso si sorpassa e si viene superati. Ognuno ha il suo ritmo, è quindi importante assicurarsi di scegliere sempre il momento giusto, oltre a tenere d’occhio gli specchietti.

Molte curve sono inclinate e in certe zone la strada sembra un ottovolante che, in alcuni casi, coglie di sorpresa i meno esperti. La luce a terra dei custom è molto inferiore rispetto alle moto sportive. Quindi è essenziale essere consapevoli dei limiti propri e del proprio mezzo per evitare di finire con il culo per terra.

La coda del drago è aperta tutto l’anno. In estate è fantastica, durante il resto dell’anno bisogna fare attenzione! In autunno/inverno le zone d’ombra possono diventare molto scivolose. Non ho trovato brecciolino a bordo strada, solo qualche ciuffo di fiori selvatici gialli che può diventare viscido. Sicuramente bisogna considerare bene in quale stagione si preferisce andare per godere al meglio del percorso.

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Harley Davidson e Tail of the Dragon: che spettacolo (credits: Pagina Facebook Tail of the Dragon)

L’esperienza a The tail of the Dragon non riguarda solo la sfida di affrontare curve che non vedi tutti i giorni.  È anche passione, fratellanza e libertà. Tutti valori che spinsero Dale Walksler, un rivenditore di Harley dall’Illinois, a spostare la sua vasta collezione di motociclette storiche a Maggie Valley nel 2000 per aprire un museo che oggi mette in mostra oltre 300 esemplari storici americane.

Il suo Wheels Through Time è talmente fornito che spesso collabora per le esposizioni presso l’Harley-Davidson Museum di Milwaukee. È sicuramente un posto che vale la pena visitare.

In conclusione, vale davvero la pena andare sulla coda del drago? Decisamente sì! È simile a molte strade di montagna eppure così diverso. Ho adorato ogni curva, ogni centimetro del suo asfalto e, sopratutto, ogni piccola conversazione intrattenuta con gli altri motociclisti.

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