Strade da sogno: Sanremo e l’entroterra Ligure

sanremo in moto

Strade da sogno: Sanremo e l’entroterra Ligure

Il Festival di Sanremo 2022 è iniziato e tutti i media sono focalizzati su canzoni, artisti e gossip. Il Festival infatti è la kermesse musicale italiana più longeva ed è anche la più conosciuta al mondo. Da qualche anno inoltre è diventato un fenomeno mediatico di dimensioni internazionali: gli hashtag su Twitter raggiungono milioni di interazioni e si mantengono trend topic per tutta la settimana.

Anche noi vogliamo parlare di Sanremo, ma non dal punto di vista musicale. Le strade della Liguria (e della Costa Azzurra) sono l’ideale per i veri motociclisti: tornanti, salite e discese mozzafiato e panorami da urlo. La Liguria ha tutto per fare sognare gli amanti delle due ruote e i percorsi che si possono fare sono molteplici. Sperando di fare cosa gradita, ti vogliamo sottoporre 2 itinerari differenti: in questo modo, potrai scegliere quello che ti piace di più.

Sanremo – Arma di Taggia passando per i monti

La bellezza della Liguria sta nel fatto che montagna e mare sono attaccati: un secondo prima sei al mare, dieci minuti dopo sei immerso nel verde delle colline di Ponente (a ovest di Genova, a Est sono le colline di Levante). Il primo itinerario che ti proponiamo è partenza da Sanremo e prima tappa San Romolo, alle pendici sud-ovest di Monte Bignone, tra i paesi di Perinaldo, Bajardo e Ceriana. Il paese è in una zona una pianeggiante rettangolare sgombra da alberi, di circa 5000 m², nota localmente come il prato: nella bella stagione, diventa uno dei luoghi prediletti dalla popolazione per trovare un po’ di sollievo dal caldo.

Superato San Romolo, anziché andare a destra (verso Perinaldo) si deve prendere la strada per Bajardo, un piccolo paesino arroccato sulla montagna con una storia affascinante. Il centro storico esiste dal I millennio a.C. quando fu un importante luogo di culto per i Druidi, i sacerdoti celti. Perla del Regno di Sardegna, venne semidistrutto nel terremoto del 1887. Durante la Seconda Guerra Mondiale diventò un feudo di resistenza partigiana.

Superato Bajardo, si prosegue in salita e il panorama diventa sempre più verde: vegetazione fitta, ulivi ovunque, vigneti e i terrazzamenti tipici della costa (anche detti fasce). Questo è il territorio ligure, aspro e generoso allo stesso tempo. Tra un tornante e l’altro di arriva a Molini di Triora, tipico paese di fondovalle che sorge alla confluenza del torrente Argentina con il rio Capriolo e il rio Corte e prende il suo nome dai numerosi mulini che un tempo permettevano di macinare i cereali e le castagne e. Tra le attrazioni turistiche c’è il Santuario della Madonna della Montà che si trova nell’area cimiteriale sopra il paese. A due passi c’è Triora, la città delle streghe con una storia tutta da scoprire. Dopo Molini, inizia il lento e inesorabile ritorno verso il mare e passando per Agaggio Inferiore si arriva Montalto Ligure, Isolalunga e Badalucco: un paesino dalla storia esaltante che il 25 settembre del 1944 divenne l’epicentro di una battaglia feroce fra partigiani e forze nemiche. Da Badalucco inizia la discesa e qua e là, da qualche tornante, si inizia a vedere in lontananza il mare di Arma di Taggia.

Sanremo – Ventimiglia nell’entroterra

Come dicevamo prima, una volta arrivati a San Romolo si può andare in direzione Bajardo (itinerario 1) o scegliere di proseguire verso Perinaldo, uno dei luoghi prediletti per la formazione scolastica del Ponente ligure. Qui infatti c’è l’Osservatorio Astronomico Cassini, situato all’interno del municipio, che dispone di una specola con telescopio newtoniano di 380 mm e altri strumenti telescopici per l’osservazione del sole, delle stelle, dei pianeti e delle galassie. Uno spettacolo aperto tutto l’anno.

Salendo ancora più si arriva ad Apricale, un borgo incantato con una serie di ristoranti e agriturismi in grado di restituirti i veri sapori della Liguria. Tra le vette del territorio comunale il monte Gouta (1315 m), il monte Alto (1266 m), il monte Cerciai (1256 m), il monte Campi (702 m), il monte Semoigo (614 m), il monte Foa (611 m), il monte Cianela (585 m), il monte Osaggio (541 m) e il monte Curti (516 m). Superata Apricale, si scende verso Dolceacqua, da tutti considerato uno dei borghi più belli della Liguria e non solo.

Il castello dei Doria domina il paese che si estende in tutta la sua bellezza e porta ancora addosso i segni del passato (il ponte sul fiume di età romana è qualcosa di indescrivibile). Superata Dolceacqua, la strada si fa interessante e sguscia via passando per Camporosso e poi arriva a Ventimiglia: da qui, se ancora non sei sazio di curve, puoi dirigerti verso la Costa Azzurra e assaporare un territorio scosceso con panorami mozzafiato da vivere e fotografare. Una tappa a Montecarlo è d’obbligo ma non arrivarci dall’Aurelia: passa per la Mortola e vedrai che spettacolo indimenticabile…

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