Strade da sogno: l’anello dei Pirenei
Chi abita in Europa, senza dubbio avrà pensato almeno una volta nella sua vita di percorrere i Pirenei in moto. Una tappa unica, speciale e indimenticabile alla scoperta di un territorio generoso che sa regalare emozioni forti. Stiamo parlando di 1.503 km di curve e tornanti dal fascino inconfondibile che ti portano alla scoperta di una catena montuosa per cuori forti.
La partenza del tour: Perpignan
Il giro dei Pirenei in moto parte da Perpignan, in Francia. Per arrivare dall’Italia a Perpignan in Francia, il punto di avvio di questo spettacolare itinerario, è molto semplice. Bisogna raggiungere Ventimiglia e procedere verso l’autostrada dei Fiori, l’A10 fino al confine con la Francia dove diventa l’autoroute A8. Dopo Ventimiglia si supera Mentone, Montecarlo, Nizza, Cannes, Aix en Provence, Nimes, Montpellier, Narbonne e si arriva infine a Perpignan (dopo un percorso di quasi 500 km).
Perpignan è considerata la capitale dei Pirenei Orientali ed è l’ultima grande città prima della frontiera spagnola. Per la sua posizione strategica, è considerata il collegamento privilegiato tra Barcellona e il sud della Francia. Perpignan è un crocevia di popoli e sensazioni contrastanti: a due passi dai Pirenei, a pochi chilometri dal mare e con un cuore che batte per metà francese e per metà spagnolo (catalano per la precisione).
Il litorale è uno scenario idilliaco che si muove tra massicci montuosi, vigneti e frutteti del Rossiglione. La città invece è un coacervo di arte e storia capace di affascinarti a ogni angolo. L’architettura è prettamente medievale (stradine piccole, palme nelle piazze), l’atmosfera è quella di un territorio unico e speciale che per secoli è diventato rifugio e locus amoenus per tutti i viaggiatori che hanno avuto la fortuna di passarci (per diletto o per lavoro). Un luogo dell’anima densa di monumenti di rilevanza mondiale come il Palais des Rois de Majorque, una fortezza del XIV secolo o il Castillet, che è stato per secoli castello, porta della città e carcere. Oggi invece è il simbolo di Perpignan. Da menzionare anche la Cathédrale Saint-Jean-Le-Baptiste e il Campo Santo, il più grande cimitero di Francia.
Prendi la moto e vai, non te ne pentirai
Abbandonato il fascino rurale e verace di Perpignan, si imbocca la D117 in direzione di Maury e Saint-Paul-de-Fenouillet. Lo scenario paesaggistico inizia a cambiare e si intravedono in lontananza cime mozzafiato, torrenti e foreste che sembrano catapultarci in un mondo paradisiaco. A destra sulla D7, proseguendo una sorta di strada magica disegnata nelle rocce, ci si imbatte in Gorges de Galamus, una delle porte d’entrata dei Pirenei in moto.
Non diciamo un’eresia se diciamo che le Gole di Galamus sono un un sito naturale straordinario dalle pareti calcaree vertiginose e uniche. Queste insenature sono state scavate nel corso del tempo dalle acque impetuose del fiume Agly ed è uno spettacolo che almeno una volta nella vita va assaporato lentamente. Fiore all’occhiello di questo territorio è l’eremo di Saint-Antoine de Galamus, un’abbazia a strapiombo sul fiume da fotografare e da immortalare nell’anima.
Lasciate le gole, bisogna proseguire alla volta di Ax-les-Thermes e attraversare il primo passo della giornata, il Port de Pailhères (2.001m s.l.m). Superata Tarascon-sur-Ariege si entra finalmente nel Parco Naturale dei Pirenei Ariegeoises dove ci attendono diverse pendenze dal fascino mozzafiato. Fra queste spiccano il Col de Port (1.249m s.l.m) e Col de Portel (1.432m s.l.m), il Col de Portet d’Aspet (1.069m s.l.m) e il Col de Menté (1.349m s.l.m). Dopo pochi chilometri si arriva a la vetta del Port de Balès (1.755m s.l.m) e subito dopo il Col de Peyresourde a 1.569m s.l.m.
La vista è mozzafiato, il cuore batte a mille. Il fascino atavico dei Pirenei ti travolge in tutta la sua bellezza e ti dà l’idea che la natura non sia solo una cosa astratta ma una presenza fisica reale e impetuosa. La cavalcata in moto prosegue e fra un tornante e l’altro, ci si arrampica sul mitico Col du Tourmalet (2.115m s.l.m), sul Col du Soulor (1.474m s.l.m), sul Col de Marie-Blanque (1.035m s.l.m), e sul Col de la Pierre St Martin (1.760m s.l.m), Isaba e alla fine Pamplona.
Lo scenario idilliaco di Pamplona
Ci sono luoghi che non hanno bisogno di presentazioni. Fra questi sicuramente c’è Pamplona, una delle città più affascinanti della Spagna famosa per la leggendaria Festa di San Firmino. Tutto il mondo infatti è a conoscenza della famosa Corsa dei Tori, che si tiene ogni anno dal 7 al 14 luglio. I tori sono grandi protagonisti della manifestazione e rincorrono i partecipanti, che vivono più di un secondo con il cuore in gola e il brivido e la paura di essere incornati. Pure per voi che siete abituati a domare il rombo di motore delle vostre moto, fare la corsa dei Tori potrebbe non essere una passeggiata.
Da Pamplona, inizia il graduale ritorno verso Perpignan. Prima si passa per Jaca, poi si volta a sinistra in direzione di Cadanchù per valicare il Col du Somport (1.632m s.l.m) e riscavalcare il Col de Marie-Blanque alla volta del Col du Pourtalet (1.794m s.l.m). Da Sabinanigo ci si dirige alla volta delle creste mozzafiato dei Pirenei spagnoli. Una tappa imprescindibile è Andorra, la nazione più piccola d’Europa.
Proseguendo per El Pas de la Casa si raggiunge Ripoli, poi si risale in cima al Col d’Ares (1.513m s.l.m). Questo è l’ultimo passo di questa stupenda traversata dei Pirenei in moto e da qui abbiamo due scelte: ritornare a Perpignan oppure proseguire verso Cadaques, il borgo che ha ispirato la vena artistica di Salvador Dalì.