Storia di Triumph Motorcycle
La storia di Triumph motorcycle è affascinante: probabilmente perché si tratta di uno dei primi marchi di moto al mondo, o forse perché rappresenta la prova schiacciante che con coraggio e perseveranza si può raggiungere qualsiasi obiettivo. Scopriamo insieme la storia di questa casa motociclistica legendaria.
Gli inizi
Siegfried Bettmann emigra da Norimberga (Germania) verso Coventry (Inghilterra) nel 1883. L’anno seguente, all’età di 20 anni, Bettmann fonda la sua prima compagnia: la S.Bettmann & Co. Import Export Agency. All’inizio, la compagnia si occupava di comprare biciclette da rivendere con il proprio marchio, e di vendere macchine da cucire importate dalla Germania.
Nel 1886, Bettmann decide di cambiare il nome della compagnia in Triumph Cycle Company e l’anno seguente – supportato economicamente da Dunlop Tipe Company – registra a Londra la New Triumph Co. Ltd. Nel 1887, Mauritz Schulte – anch’esso cittadino di Norimberga – si mise in affari con Bettmann incoraggiandolo a trasformarne Triumph in azienda manifatturiera. Il tutto portò i due ad acquistare un sito produttivo in Coventry nel 1988 e all’inizio della produzione di biciclette brandizzate Triumph nel 1889. Nove anni dopo, nel 1898 inizio a lavorare sull’inclusione di motociclette nella propria linea di produzione.
Triumph svela la propria motocicletta nel 1902: una bicicletta equipaggiata con un motore costruito in Belgio. Visto che nel 1903 la vendita delle moto ha raggiunto 500 unità, Triumph decide di aprire una sussidiaria in Germania con il nome di TWN (Triumph Werke Nuremberg) per vendere moto anche sul mercato tedesco. Nei primi anni di produzione, il design delle moto era fortemente legato a quello di altre aziende; bisognerà aspettare il 1904 per vedere i primi progetti interamente disegnati da Triumph, ed il 1905 per assistere al debutto della prima motocicletta interamente progettata da Triumph.
Nel 1906 la compagnia si trasforma in Triumph Engineering Co. Ltd. e nel 1907 Triumph apre un sito di produzione più grande. Nel 1909 la produzione raggiunge la cifra di 3000 modelli in un anno solare. L’inizio della Prima guerra mondiale rappresenta un punto cardine nella storia di Triumph motorcycle grazie alle 30000 moto prodotte per le forze alleate: la più popolare di queste fu la Model H Roadster, famosa con il nome “Trusty Triumph”.
Subito dopo la Guerra, Bettmann e Schulte si divisero a causa di visioni differenti: Schulte voleva abbandonare la produzione di biciclette per iniziare a produrre auto. La cosa incredibile è che la persona che prese il suo posto – Claude Holbrook – era d’accordo con lui… Infatti, Triumph, nel 1923, mise sul mercato la sua prima auto: la model 10/20.
A metà degli anni 20, Triumph con ben 30,000 modelli di moto prodotti era tra i produttori di moto di punta del Regno Unito. I modelli prodotti vincevano nelle competizioni e le vendite d’esportazione rappresentavano la fetta più grande degli introiti. Nel 1929, a causa della grande depressione, Triumph si divise dalla sussidiaria tedesca che continuò ad operare indipendentemente e a produrre moto sotto il nome di Triumph fino al 1957.
Nel 1932, Triumph interrompe definitivamente la produzione di biciclette. A quel punto la casa motociclistica aveva problemi finanziari e nel 1933 Bettmann rassegnò le dimissioni.
Rinominata Triumph Co. Ltd., la casa motociclistica inglese ebbe enorme successo sia con le auto che con le moto per tutti gli anni 30. Nel 1936 i due segmenti vennero divisi per operare individualmente: ne risultò la bancarotta del segmento auto, venduto nel 1939 alla Standard Motor Company. Il segmento moto ebbe una sorte decisamente migliore: comprato da John Sangster nel 1936, ebbe una crescita importante anche sul mercato statunitense che presto divenne il più importante canale di export per Triumph.
Seconda Guerra mondiale
Con la Seconda guerra mondiale arriva il secondo stop alla produzione di modelli destinati al mercato pubblico della storia di Triumph motorcycle: la casa motociclistica converte la linea produttiva per aiutare le forze alleate. Nonostante la distruzione totale della fabbrica dopo un raid aereo su Coventry nel 1940, Triumph riuscì a produrre 50,000 motociclette per le forze alleate. Con un impegno, la linea di produzione venne spostata a Meriden (che rimase la sede della compagnia fino al 1980) e iniziò anche la produzione di piccoli motori per la Royal Air Force.
La produzione di motociclette per i privati venne ristabilita nel 1946 con modelli ispirati ai design utilizzati per la Royal Air Force: ne risultò il lancio della Thunderbird nel 1950. La Thunderbird, con i suoi 160km/h di velocità di punta, viene riconosciuta come la prima “superbike” mai realizzata. Questo è il momento nella storia di Triumph motorcycle in cui la casa motociclistica introduce il suo marchio di fabbrica: il motore a 3 cilindri in linea.
Nel 1951 la BSA Group compra Triumph per 2.5 milioni di sterline e crea la propria sussidiaria per il mercato americano: Triumph Corp. in Maryland. Come risultato le vendite negli Stati Uniti triplicarono in un unico anno. Nel 1954 il film “Il Selvaggio”, in cui Marlon brando guidava una Thunderbird, Triumph divenne la moto più venduta negli Stati Uniti.
Nel 1958, Triumph svela per la prima volta la Bonneville. I film si dimostrarono nuovamente una fonte fantastica di pubblicità grazie alle performances di Steve McQueen e la sua Bonneville nel film “La grande fuga”.
A metà degli anni 60, gli Stati Uniti rappresentavano l’80% del fatturato per Triumph: mercato che raggiunge il picco nel 1969 con 47,000 moto vendute in un anno.
Crisi
Nel 1971, la BSA Group stava perdendo soldi e nel 1972 il gruppo iniziò a lasciare a casa personale. Nel 1973, con l’intento di salvare l’industria motociclistica nazionale, il governo Inglese architettò una fusione tra Triumph ed altre due ditte inglesi, creando la Norton Villiers Triumph (NVT), controllata dal presidente della Norton Dennis Poore. Entro la fine dello stesso anno Poore annuncia la decisione di chiudere la fabbrica Triumph di Meriden, lasciando a casa più di 3000 dipendenti.
I dipendenti Triumph entrarono in sciopero e ci rimasero per ben 18 mesi segnando la fine definitiva della produzione dello stabilimento di Meriden. NVY fece produrre i modelli Triumph in alter fabbriche di proprietà del gruppo nel 1974. Lo stesso anno il Partito laburista inglese, appoggiato dal governo, crea la Meriden Motorcycle Cooperative, di proprietà dei lavoratori della fabbrica e finanziata da 5 milioni di sterline del governo. La Meriden Co-Op riprese la produzione nel 1975 ma, nonostante ordini dal valore di 1 milione di sterline, non riuscì mai a funzionare adeguatamente e nel 1983 finì i fondi.
Rinascita dalle ceneri
Nel 1983, John Bloor compra il marchio Triumph. Facendo un tour della fabbrica di Meriden – che avrebbe dovuto essere demolita nel 1984 – Bloor si appassiona al marchio ed in particolare a quanto il nome sia ancora blasonato.
Bloor non fece ripartire subito lo stabilimento, decise di dare licenza produttiva per il modello Bonneville ad un piccolo stabilimento in Devon; la Bonneville fu prodotta li fino al 1988. Nel frattempo, Bloor si mise a lavoro per creare la nuova Triumph impiegando molti dei designers che lavoravano in Triumph prima del fallimento. Bloor porto il suo team in Giappone per carpire i segreti dei competitors asiatici per poi riapplicarli in casa.
Nel 1990 Triumph torno sulla scena mondiale con il lancio di 6 modelli e nel 1991 raggiunse quota 1200 modelli venduti spedendo anche in Germania, Paesi Bassi, Australia e Francia.
Le nuove Triumph vincevano premi per il loro design innovativo e per la loro qualità. Il 1995 rappresenta un’altra pietra miliare per Triumph motorcycle history: la casa motociclistica inglese rientra nel mercato Statunitense con una versione aggiornata della Thunderbird. Nello stesso periodo, prendendo spunto da quanto fatto da Harley-Davidson, Triumph crea una linea di abbigliamento e di accessori brandizzati. Il mercato statunitense si rivela molto soddisfacente per Triumph, questo anche grazie alla predisposizione della casa inglese a concedere test-rides (cosa rara per l’epoca). Nel 1997, per far fronte alle richieste di produzione, Triumph inizia l’espansione della fabbrica sita ad Hinckley.
Nel 2000 Triumph rilancia il leggendario modello Bonneville, il quale successo porta il numero totale di moto prodotte a quota 33,000 unità nel 2001.
Nel Febbraio del 2002, mentre la compagnia si preparava per celebrare il 100° anniversario, il suo stabilimento principale prese fuoco distruggendo la maggior parte dei macchinari.
Nonostante tutto Triumph, che all’epoca contava 300 dipendenti, riesce a ricostruire la fabbrica e a tornare alla produzione di moto a settembre dello stesso anno. A John Bloor non viene solo riconosciuto il fatto di aver salvato un marchio storico, ma anche di aver provato al mondo che la produzione di oggetti di assoluta qualità era possibile in Gran Bretagna.
Oggi Triumph è una delle compagnie di punta del settore motoclistico, producendo modelli classici, cuisers, roadsters e adventure bikes. Dobbiamo inoltre sottolineare che, oggi, Triumph ha un contratto per la fornitura esclusiva di motori per la Moto2 con validità fino al 2024.
Che storia fantastica!