Motociclette personalizzate: cosa sono e come nascono
Le motociclette personalizzate sfrecciano sulle strade e non passano sicuramente inosservate: risaltano subito all’occhio e diventano un vero simbolo di culto per molti motociclisti!
Le moto vengono definite “custom” quando viene aggiunta, sostituita o rimossa una parte in base alle necessità e ai gusti del proprietario. Un universo immenso dove appassionati di motociclette sono completamente liberi di modificare la propria compagna d’avventure per renderla unica e speciale.
In questo articolo mostriamo alcuni dettagli tipici delle motociclette personalizzate e alcuni stili più famosi.
Motociclette personalizzate: i dettagli
Sebbene la storia delle motociclette personalizzate sia nata molto prima, il mito delle moto custom nasce dopo la Seconda guerra mondiale. Nonostante si trattasse di un fenomeno di scala mondiale, le innovazioni più importanti arrivarono da Stati Uniti e Gran Bretagna. La storia è quella che conosciamo tutti: soldati di ritorno dal fronte in cerca di un mezzo di trasporto economico, cameratismo e divertimento, comprano delle moto e formano dei club. Questi soldati, rimasti impressionati dalle prestazioni delle moto che avevano avuto modo di guidare in Europa, iniziarono a rimuovere parti “cuttin’ and bobbin’” proprio per cercare di replicare le performance di quelle moto. Il grande numero di soldati di ritorno, abbinato al basso costo di acquisto di moto militari, fece crescere a dismisura il numero delle personalizzazioni.
Negli anni 50, sempre utilizzando modelli Harley-Davidson come base per le personalizzazioni, si iniziano a vedere customizzazioni più radicali. Prendendo spunto dai dragster, si iniziano a vedere: forcelle allungate, serbatoi minimal e tante parti cromate. Questo movimento prese il nome di Kustom Kulture e la sua influenza si fa sentire ancora al giorno d’oggi negli stili vintage e rockabilly.
Con la crescita esponenziale della lunghezza delle forcelle, si ebbe la necessità di apportare modifiche importanti anche ai telai. Non si trattava più di effettuare degli interventi di “bobbin & choppin’”, ma di disassemblare telai, e risaldarli apportando le modifiche necessarie per accomodare l’installazione delle nuove forcelle.
Nello stesso periodo, in Inghilterra, ragazzi si incontravano in moto davanti ai “transport cafes”, spesso utilizzandoli come punto di partenza ed arrivo per le gare. Per questo motivo, si è iniziato a chiamarli Cafe Racers.
L’obiettivo di questi ragazzi era “do the Ton”, ossia raggiungere le 100 miglia orarie correndo da un cafe all’altro. C’erano molte moto in commercio all’epoca che potevano farlo, il problema è che il budget dei ragazzi all’epoca era abbastanza ridotto. Dai challenge più grandi, nascono sempre idee sensazionali.
A differenza delle modifiche apportate negli Stati Uniti, in Inghilterra si puntava tutto sulle performance: rimozione delle parti non necessarie, selle e pedane arretrate per ridurre al minimo la resistenza aerodinamica.
Questo periodo d’oro durò tutti gli anni 50 e 60 per poi andarsi ad affievolire. Dagli anni 70 in poi, infatti, la produzione di moto Britanniche iniziò ad accusare la competizione con le case Giapponesi.
Al giorno d’oggi le motociclette personalizzate sono più che mai in voga. Questo grazie ad aziende come Harley-Davidson, Indian Motorcycle, Triumph e BMW le quali, grazie ad una gamma incredibile di modelli, offrono le basi su cui ogni appassionato può lavorare.
Motociclette personalizzate: stili e customizers
Come abbiamo visto poco sopra, gli stili delle motociclette custom sono svariati e molto lontani l’uno dall’atro per filosofia e componentistica utilizzata. Andiamo a vedere i tratti distintivi di ognuno degli stili di cui abbiamo parlato:
Bobber
Abbiamo parlato del bobbin’ and choppin’ che avveniva inizialmente con le customizzazioni. I Bobber prendono il loro nome proprio da questa filosofia di customizzazione. I tratti caratteristici sono: ruota anteriore e posteriore della stessa altezza e larghezza, rimozione di tutte le componenti non necessarie (tra cui il fender anteriore), fender posteriore tagliato o rimosso, sella bassa (o a molle) e manubri larghi.
Chopper
A differenza di quanto succede per i Bobber, i Chopper presentano delle elaborazioni complesse. I tratti distintivi sono: forcella allungata con conseguente modifica dell’angolo del cannotto di sterzo e ruota posteriore con battistrada più grande e diametro più piccolo rispetto all’anteriore. Solitamente sono ridotte all’osso, Captain America è un ottimo esempio di Chopper old school.
Cafe Racers
Idealmente sono ridotte all’osso, spogliate di tutte le parti non necessarie. Sella e pedane arretrate e semimanubri. Un tempo, erano un mix di moto differenti. Si potevano trovare le:
- Triton – un mix creato montando un motore Triumph su telaio Norton
- Tribsa – un mix creato montando un motore Triumph su telaio BSA
- Norvin – un mix creato montando un motore Vincent su telaio Norton
Quest’ultima configurazione era molto più rara perché più costosa da realizzare.
Il bello delle motociclette personalizzate è che si possono realizzare da soli. Però, in alcuni casi e per alcune tipologie di modifiche, bisogna affidarsi a chi lo fa per mestiere. Ce ne sono tantissimi, alcuni di loro sono diventati delle vere icone, ne nominiamo qualcuno:
- Ed Roth
- Indian Larry
- Arlen Ness
- Brian Jones
- Jesse James
- Paul Teutel Sr.
- Deus Ex Machina
- Roland Sands Design
Non ce ne voglia chi è rimasto fuori, sono davvero tantissimi, faremo un articolo per scoprirne la storia più avanti.
Anche Ends Cuoio partecipa spesso alla realizzazione di motociclette personalizzate. Molti modelli creati dalle sapienti mani di Gietl Bikes sono equipaggiati con selle, borse ed accessori in cuoio realizzati nel nostro laboratorio.
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